Prestiti e finanziamenti a fondo perduto per disoccupati: come chiederli?
Info e richiesta per prestiti e finanziamenti a disoccupati con fondo perduto
La mancanza di lavoro è uno dei problemi più gravi nel nostro Paese: secondo le ultime rilevazioni, il tasso di disoccupazione supera il 7%, ma le percentuali sono decisamente più alte se si tengono in considerazione solo i giovani. I problemi per chi si trova senza un’occupazione sono tanti: si fa fatica ad arrivare a fine mese e non si riesce ad accedere ai tradizionali canali del credito per recuperare la liquidità necessaria per dare vita ai propri progetti. Le banche e le finanziarie, per avere la certezza che le somme concesse verranno restituite, prendono in considerazione le richieste di finanziamento presentate solo da chi percepisce un reddito e quindi presenta un’adeguata capacità di rimborso. Eppure, esistono delle soluzioni che permettono di ottenere dei prestiti a fondo perduto per disoccupati: scopriamo quali sono, come funzionano, a chi bisogna chiederli ed altre informazioni utili.
Perché c’è tanto interesse sui prestiti fondo perduto per disoccupati?
Non è difficile capire come mai negli ultimi anni siano aumentate le ricerche in rete relative ai prestiti e finanziamenti a disoccupati. Come detto in precedenza, il numero delle presone senza lavoro in Italia purtroppo è davvero molto alto e purtroppo chi non ha un documento di reddito (come può essere la busta paga dei lavoratori dipendenti o il cedolino della pensione) fa molta fatica ad ottenere un prestito da banche o finanziarie. Bisogna quindi allargare la ricerca per trovare delle soluzioni alternative che permettano di recuperare la liquidità che serve per dare vita ai propri progetti, anche se non si può dimostrare di avere un reddito.
Chi può contare sulla presenza di una persona disposta a fare da garante può riuscire ad ottenere un finanziamento anche se non ha un lavoro, ma la persona indicata per occupare questo ruolo (ovvero il soggetto terzo che si impegna a versare le rate di rimborso bel caso in cui il debitore principale si dimostri inadempiente) deve offrire all’istituto di credito ampie garanzie in termini di solidità finanziaria e affidabilità creditizia. Per individuare le migliori offerte presenti sul mercato si può effettuare una simulazione e fare un confronto tra le varie proposte di banche e finanziarie. Non tutti però hanno la fortuna di avere tra i suoi conoscenti una persona che voglia o possa accollarsi questo obbligo: esistono altre formule a cui possono accedere i disoccupati (il prestito su pegno potrebbe essere una soluzione), ma chi ha progetti importanti forse dovrebbe dare uno sguardo ai cosiddetti contributi a fondo perduto.
Finanziamenti a fondo perduto per disoccupati: caratteristiche e funzionamento
I prestiti a fondo perduto per disoccupati si distinguono dalle altre formule di finanziamento per un dettaglio (che dettaglio proprio non è) davvero molto importante: chi li ottiene non ha l’obbligo di restituire le somme ricevute! Il secondo aspetto di cui si deve tenere conto è che i requisiti che bisogna possedere per ottenere il finanziamento sono differenti dai classici prestiti personali. Gli enti eroganti, infatti, non richiedono la presentazione di un documento di reddito come la busta paga, ma prevedono tutt’altro. L’obiettivo dei finanziamenti a fondo perduto per disoccupati, infatti, non è semplicemente quello di soddisfare le esigenze di liquidità del richiedente, ma è soprattutto quello di dare una forte spinta all’economia del Paese o di una sua particolare area attraverso un aiuto concreto a chi non ha un lavoro ed ha intenzione di dare vita ad una nuova attività. I fondi ovviamente non vengono messi a disposizione da soggetti che mirano al lucro: nella maggior parte dei casi si tratta di soldi stanziati dall’Unione Europea e che vengono gestiti e distribuiti attraverso la pubblicazione di bandi a livello nazionale (attraverso l’agenzia Invitalia) e a livello regionale.
Trattandosi di prestiti a fondo perduto per disoccupati (che sarebbe più corretto definire contributi), per la loro erogazione non vengono richieste delle garanzie o dei requisiti reddituali. L’attenzione degli enti eroganti si focalizza soprattutto sulle finalità del finanziamento, ovvero sull’attività che si intende avviare con i soldi ottenuti. I requisiti, le finalità ammesse e le modalità con cui presentare le richieste di prestito vengono illustrati nei bandi. A seconda della misura a cui si intende accedere sarà necessario presentare delle precise caratteristiche: in alcuni casi si devono rispettare delle precise soglie anagrafiche (accade così nei contributi stanziati per favorire l’attività imprenditoriale dei giovani) o di genere (ci sono misure anche per promuovere le iniziative imprenditoriali intraprese da donne o società a prevalenza femminile). Questo significa che prima di presentare la domanda di finanziamento a fondo perduto sarà necessario leggere con estrema attenzione il relativo regolamento, in modo da accertarsi di possedere tutti i requisiti richiesti, di portare avanti una delle attività ammesse e di poter fornire tutta la documentazione richiesta.
A chi richiedere il contributo a fondo perduto per disoccupati?
Per avere le idee più chiare sulle caratteristiche dei finanziamenti a fondo perduto per disoccupati andiamo a conoscere più nel dettaglio alcune delle soluzioni proposte dall’agenzia Invitalia. Per promuovere la creazione di nuove aziende è stato lanciato il programma ON, Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero. L’obiettivo è quello di aiutare i giovani e le donne che hanno l’intenzione di dare vita alla loro iniziativa imprenditoriale tramite la concessione di un contributo che prevede l’erogazione di un finanziamento a tasso zero e di un prestito a fondo perduto. I beneficiari della misura sono le micro e le piccole imprese che sono composte in prevalenza da giovani al di sotto dei 36 anni e da donne; le società richiedenti devono esser nuove (ovvero costituite da non più di cinque anni). Per i progetti al di sotto dei 250.000 euro non sono richieste garanzie e per quelli che non prevedono l’acquisto di un immobile non è prevista l’iscrizione di un’ipoteca.
Le linee di finanziamento disponibili sono due. Per le società costituite da meno di tre anni il contributo può finanziare progetti tino a 1,5 milioni di euro con una copertura fino al 90% delle spese ammissibili; l’80% delle somme viene erogato sotto forma di finanziamento a tasso zero rimborsabile in dieci anni, mentre il restante 20% viene erogato sotto forma di contributo a fondo perduto. Per le società costituite da più di tre anni e meno di cinque anni il valore dei progetti finanziabili sale a 3 milioni di euro, ma in questo caso la parte del contributo erogata sotto forma di prestito a fondo perduto non può superare il 15%. Il prestito può essere richiesto solo ed esclusivamente per la creazione di nuove imprese o per lo sviluppo di realtà già esistenti nei seguenti settori: manifattura, servizi, turismo e commercio.
La richiesta di accesso al prestito a fondo perduto per disoccupati che vogliono avviare una nuova attività passa attraverso diverse fasi. Per prima cosa bisogna compilare il modulo di domanda disponibile sul sito di Invitalia, che va trasmesso all’agenzia insieme ad una serie di documenti da allegare: il tutto avviene per via telematica attraverso l’apposita piattaforma online. Per accedere ai servizi è necessario possedere l’identità digitale, la firma digitale ed un indirizzo di posta elettronica certificata. Si passa poi alla compilazione della modulistica della seconda fase di valutazione: bisogna dunque presentare il format di approfondimento tecnico/economico finanziario ed il piano economico finanziario. Una volta che è stato compilato il piano di impresa e sono stati trasmessi tutti gli altri documenti richiesti, il sistema assegna al richiedente un protocollo elettronico. È importante sottolineare che non sono previste graduatorie, quindi le domande pervenute vengono analizzate in base al loro ordine cronologico di arrivo.
Altre misure per ottenere finanziamenti per disoccupati
Ovviamente ON non è l0unica misura a cui possono accedere i disoccupati o chi intende creare o sviluppare un’attività imprenditoriale. SI pensi per esempio ad iniziative quali:
- Resto al Sud, la misura dedicata a chi ha meno di 56 anni che risiede nelle regioni del Meridione ed in quelle del cratere sismico del centro Italia che intendono creare o sviluppare un’impresa operante nel campo delle attività produttive (artigianato, industria, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura), commercio, turismo, attività libero professionali e fornitura di servizi a persone e imprese. Il contributo copre fino al 100% del progetto Che può arrivare fino a 200.000 euro per le società), con la concessione aggiuntiva di un prestito a fondo perduto di 15.000 o 40.000 euro per far fronte alle esigenze di circolante.
- Nuovo Selfiemployment (al momento il bando è chiuso, ma merita di essere seguito con attenzione), dedicato ai giovani, alle donne ed ai disoccupati di lunga durata che, sotto forma di imprese individuali, società di persone, cooperative o associazioni e società tra professionisti, intendono dare vita ad un’iniziativa imprenditoriale in tutti i settori della produzione di beni, del commercio e della fornitura di servizi. L’agevolazione permetteva di coprire fino al 100% del finanziamento tramite il microcredito (5.000/25.000 euro), il microcredito esteso (25.001/35.000 euro) ed i piccoli prestiti (35.0001/50.000 euro), Si tratta di prestiti concessi senza garanzie e che non prevedono il pagamento di interessi, da rimborsare in sette anni.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!